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Tante novità e grande partecipazione anche internazionale alla storica gara di regolarità classica, patrimonio del motorismo d’epoca
Nel 2019 la Coppa d’Oro delle Dolomiti “compie” 72 anni, si rinnova e si arricchisce di eventi, con un successo di equipaggi partecipanti, circa 70 e una forte crescita rispetto al 2018, anno del rilancio della manifestazione. Equipaggi italiani, e provenienti da paesi esteri, anche extra Europei, come Cina, Emirati Arabi, Giappone, Messico e Sud Africa. Dall’Europa, oltre all’Italia, sono coinvolte Germania, Olanda e Svizzera. Ciò a conferma, ancora una volta e ancor di più quest’anno, del valore di un evento che ha segnato 72 anni di gare motoristiche e che rappresenta un vero e proprio patrimonio per l’Italia a livello internazionale.
La Coppa d’Oro delle Dolomiti 2019, prima prova del Campionato Italiano Grandi Eventi ACI Sport, si terrà a Cortina dal 18 al 21 Luglio 2019. Saranno ammesse vetture prodotte fino al 1971.
Una delle grandi novità dell’edizione 2019 sarà la Coppa d’Oro delle Dolomiti Legend a cui potranno partecipare vetture prodotte dal 1972 al 1990.
Un’ulteriore classifica denominata Tributo Coppa d’Oro delle Dolomiti sarà riservata ai possessori di vetture Gran Turismo stradali costruite a partire dal 1991.
Altra novità di questa edizione è il Concorso di Eleganza per le vetture iscritte alla manifestazione. Una giuria di esperti, presieduta dal famoso collezionista Corrado Lopresto e da giurati qualificati, sarà chiamata a valutare le vetture in gara. Alla fine del processo di valutazione saranno individuate le 3 vetture vincitrici alle quali verrà consegnato un riconoscimento nel corso della cerimonia di premiazione di domenica.
Equipaggi e vetture internazionali
Molti gli equipaggi italiani presenti al 72° anno della Coppa d’Oro delle Dolomiti, ma anche equipaggi provenienti da altri paesi, anche lontani, per un totale di circa 70 vetture e un forte incremento rispetto al 2018, anno del rilancio della Coppa d’Oro delle Dolomiti. Il più distante il Giappone, con due equipaggi, uno costituito da Hidetomo Kimura e Tetsu Kurosawa che gareggeranno con una vettura straordinaria, la Osca MT4 Frua del 1952, delle Officine Specializzate Costruzione Automobili Fratelli Maserati, un secondo Kenji Nakahara e Kohei Hayashida, su una Morris Cooper S. Sempre dall’Asia, Hong Kong, la coppia Marc Mezey e Paul Luca Mezey parteciperanno con una Austin Healey 100/4 del 1953.
Dal Messico la coppia Francisco Lopez Guerra– Francisco Lopez Larrea, che gareggeranno con una Lancia Aurelia B24S del 1957, mentre dal Sud Africa Francesco Lami e Guido Aldo Venturini Del Greco parteciperanno con una Alfa Romeo Giulietta Sprint dello stesso anno.
Ancora, dagli Emirati Arabi Salim Al Rifai Hajjo con Giuliana Vecchi guideranno una Porsche 256/1500 Speedster del 1955, mentre Alessandro Geneloni e Maria Teresa Falco monteranno su una Porsche 356 A Coupè del 1959.
Altri equipaggi provenienti da fuori Italia, arriveranno dalla Germania, dalla Svizzera e dall’Olanda.
Sono del 1929 le vetture più anziane, ben 3, una Alfa Romeo 6C 1750 SS, guidata da Alessandro Gamberini e Arturo Cavalli, una Lancia Lambda 223 VIII Serie con equipaggio Olindo Deserti e Marco Torlasco, e una Lancia Lambda 221 Casaro di Alessandro Marzotto e Giulia Siliprandi.
Ieri e oggi
Partita il 20 luglio 1947 con il nome di Coppa delle Dolomiti, dal 1948 al 1950 adotta il nome di Coppa Internazionale delle Dolomiti. Dall’anno successivo, 1951, il nome è quello che conosciamo ancora oggi: Coppa d’Oro delle Dolomiti.
Per le prime dieci edizioni, dal 1947 al 1956, Coppa d’Oro è stata una gara di velocità pura. Si svolgeva in un’unica giornata con partenza e arrivo a Cortina d’Ampezzo ed è entrata nella storia grazie al prestigio dei piloti, delle auto partecipanti e grazie alla particolarità e al fascino del percorso, sempre uguale a sé stesso: 303,800 km attraverso le Dolomiti Bellunesi.
Oggi Coppa d’Oro delle Dolomiti è una gara di regolarità classica per auto storiche, prodotte fino al 1971 ed è la prima prova del Campionato Italiano Grandi Eventi ACI
Sport.
Il Percorso
La nuova edizione della Coppa d’Oro delle Dolomiti, giunta quest’anno al 72 anno di vita, propone un ricchissimo nuovo percorso attraverso le Dolomiti, in uno scenario unico al mondo.
Quartier generale, punto di partenza e traguardo di ogni giornata sarà Cortina d’Ampezzo.
Venerdì 19 luglio, dalla Perla delle Dolomiti la competizione prenderà il via attraverso il valico di passo Tre Croci, nella zona della Conca Ampezzana, proseguendo sino alla “porta sulle dolomiti”, il comune di Dobbiaco, incastonato tra le Alpi dei Tauri Occidentali e le Alpi Carniche. Poi da Brunico a Vandoies, passando per Falzes, prima di prendere la strada del sole, sino all’abbazia agostiniana di Novacella, alle porte di Bressanone. La carovana delle storiche valicherà il passo delle Erbe, tra val d’Isarco e val Badia, per poi toccare diverse località nell’area della Val Pusteria, tra queste Antermoia, San Martino in Badia e Corvara. Si proseguirà verso sud, aggirando il gruppo montuoso del Cir, prima di lanciarsi nel tour del gruppo del Sella, con il caratteristico altopiano panoramico, punto d’interesse turistico per il giro del massiccio nel percorso del Sellaronda, o giro dei 4 passi, tra valichi alpini e vallate dolomitiche. Itinerario che verrà in parte ripercorso anche dalle vetture dei partecipanti, attraversando i passi Gardena, Sella e Pordoi. Infine, attraverso gli ultimi suggestivi tornanti, il rientro a Cortina con il valico di passo Falzarego.
Sabato 20 luglio, altrettanto ricco il percorso che questa volta porterà i partecipanti nel bellunese, le prime, tra le oltre 20 località toccate, saranno Pocol, Passo Giau, ai piedi del piccolo complesso delle Cinque Torri, all’interno delle Dolomiti Ampezzane; Selva di Cadore in val Fiorentina, nell’alto Agordino e Forcella Staulanza. Da passo Duran si accederà poi alla valle Agordina, formata dai due torrenti Missiaga e Bordina, proseguendo poi per il comune di Rivamonte Agordino e Tiser, frazione di Gosaldo, sino a far ingresso nella valle del Mis, caratterizzata da specchi d’acqua artificiali e cascate. Proseguendo nel percorso si entrerà a Belluno, sede dell’Automobile Club locale che insieme ad ACI Storico organizza la manifestazione sportiva di regolarità classica, prima prova valevole per il Campionati Italiano Grandi Eventi ACI Sport. Da Belluno comincia il percorso di rientro a Cortina, attraverso Sagrogna e Ponte nelle Alpi, per addentrarsi poi nella zona di Cadore fino a San Vito e quindi far rientro alla Perla delle Dolomiti, circondati dalle cime dell'Antelao, del Pelmo, della Croda Marcora e delle Marmarole Occidentali.
Con la giornata di sabato si chiudono ufficialmente tutte le classifiche ricomprese nella Coppa d’Oro delle Dolomiti 2019.
Domenica 21 luglio tuttavia un ulteriore evento, Cortina dei Sestieri, non competitivo, attende i partecipanti nella mattinata. Un giro dei Sestieri permetterà, a chi vorrà, di apprezzare ulteriormente le bellezze di Cortina prima della cerimonia di premiazione in Piazza Angelo Dibona.
ACI Storico a tutela e salvaguardia di eventi e veicoli di interesse storico-collezionistico patrimonio nazionale e internazionale
ACI Storico nasce nel 2013 per volontà del Presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani, con lo scopo di promuovere, valorizzare il patrimonio e la cultura motoristica, nonché tutelare gli interessi degli appassionati e dei collezionisti di veicoli di rilevanza storico-collezionistica.
In particolare, l’intento di ACI Storico è quello di supportare eventi, manifestazioni e competizioni che hanno fatto la storia del motorismo italiano e internazionale, proprio come la Coppa d’Oro delle Dolomiti, piuttosto che la Targa Florio Classica, oltre a tutelare e salvaguardare il mondo del motorismo storico rappresentato da un parco vetture di reale interesse storico-collezionistico.
Insieme al valore storico e tecnico intrinseco degli eventi e dei veicoli storici, che rappresentano un vero e proprio patrimonio culturale per l’Italia e non solo, esiste anche un concreto impatto sul fronte economico e occupazionale per il territorio.
Una ricerca dell’Istituto Piepoli Visentini ha stimato in 2,2 miliardi di Euro il valore economico annuo generato dal motorismo storico in termini di spesa di manutenzione e restauro, oltre all’indotto determinato dalla partecipazione ad eventi, con un forte contributo nel produrre lavoro per migliaia di artigiani con competenze esclusive che pongono l’Italia ai vertici mondiali.
È quindi fondamentale tutelare e salvaguardare il mondo del motorismo storico, ma anche razionalizzarlo, per effettuare una azione mirata sugli eventi e i veicoli di reale interesse storico-collezionistico.
A tale proposito è importante evidenziare come sulla base dei dati del Pubblico Registro Automobilistico il numero di autoveicoli con anzianità tra i 20 e i 29 anni, circolanti al 31 dicembre 2018, sia pari a circa 3.800.000 auto, mentre gli autoveicoli con anzianità superiore ai 30 anni sia superiore ai 2.600.000.
Non è evidentemente ragionevole pensare che nel prossimo futuro i tutti veicoli con anzianità compresa tra i 20 e i 29 anni possano considerarsi di interesse storico.
Questi numeri appaiono ancora più rilevanti analizzando i recenti dati presentati nell’Annuario Statistico ACI 2018, che indicano un incremento e un invecchiamento del parco circolante in Italia.
In particolare, si evidenzia come il parco veicolare sia cresciuto di 670.000 unità nel 2018, con un incremento dell’1,3% rispetto al 2017, per un totale di 51,6 milioni di mezzi. Le auto sono passate da 38,5 a 39 milioni e le moto da 6,7 a 6,8 milioni.
Il dato di particolare rilievo sul fronte del motorismo storico è rappresentato dalla crescita dell’età media: 14 anni e 4 mesi per le auto a benzina, 9 anni e 8 mesi per le diesel. Il 56% delle quattro ruote circolanti ha più di dieci anni e le Euro 0 sono il 9,5% del totale (con punte ben maggiori in Campania e Calabria).
Analizzando i dati del Pubblico Registro Automobilistico, nel 2018 delle 1,5 milioni di auto radiate per esportazione o demolizione, solo il 5,3% sono Euro 0 e Euro 1, pari all’1,7% delle auto più inquinanti ancora in circolazione.
È evidentemente necessario rinnovare con forza il parco circolante, supportando la sostituzione di vetture semplicemente “vecchie” e senza alcun valore storico o caratteristiche meritevoli di particolare salvaguardia, che sono circolanti ancora oggi in grande numero e che sono per lo più utilizzate abitualmente per esigenze quotidiane di mobilità. D’altro lato è necessario individuare con precisione e attenzione, sulla base di una “Lista di Salvaguardia”, quei modelli di vetture di effettivo interesse storico-collezionistico, che rappresentano una piccola percentuale del totale parco circolante di vetture ultra-ventennali, e che vada a circoscrivere a circa 380.000, rispetto al totale di 3,8 milioni, il numero delle vetture fra i 20 e i 29 anni da considerare di interesse storico-collezionistico
In questo modo sarà più ragionevole e praticabile la strada della tutela del parco circolante di vetture storiche oltre i 20 anni di età, tramite agevolazioni fiscali e deroghe sui blocchi alla circolazione. Ciò, con un impatto a questo punto trascurabile sia dal punto di vista ambientale, per via del ridotto numero di vetture e dell’utilizzo limitato che i proprietari ne fanno, sia economico sui conti dello Stato, sempre per via del numero molto ridotto, rispetto al totale vetture ultraventennali, delle vetture incluse nella Lista di Salvaguardia. Allo stesso tempo si manterrà vivo non solo il patrimonio storico e culturale del mondo dei veicoli d’epoca, ma anche l’indotto economico e occupazionale da esso generato.
“Oggi qualsiasi auto che ha più di vent’anni può diventare vettura d’epoca; per una Punto qualsiasi basta aprire una pratica da circa 150 euro, farsi rilasciare il certificato di rilevanza storica dall’ASI e il gioco è fatto. Senza veri controlli di qualità si godrà di un notevole risparmio sul bollo e si sarà incoraggiati a non cambiare automobili che il più delle volte non hanno un reale valore storico”, dichiara il Presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani alla conferenza stampa di presentazione della 72° Coppa d’Oro delle Dolomiti. “È necessario stringere le norme per le iscrizioni al registro della auto storiche, perché' solo 380.000 dei 3,8 milioni di autoveicoli dai 20 ai 29 anni oggi circolanti in Italia hanno un reale valore storico. Gli altri 3,4 milioni circa sono solo auto vecchie, poco sicure, che girano tutti i giorni, inquinano e vanno rottamate".
Sponsor e Partner
All’impegno e alla passione profusi da ACI Belluno e ACI Sport nell’organizzare la 72° Coppa d’Oro delle Dolomiti, si aggiunge il fondamentale supporto delle aziende sponsor e partner della manifestazione. Official Sponsor sono UBI Banca, ACI Global Servizi e SARA, Official Timekeeper Allemano, Official car Audi, e Official Partner Camozzi, OMR, Rangers e Tiemme.
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